Profilo professionale
L’archeologo si occupa di raccolta, analisi, catalogazione, tutela e valorizzazione di manufatti di civiltà del passato e di aree con valenza storico-artistica.
Tra le sue principali attività:
- individuazione di aree di ricerca
- organizzazione degli scavi (recupero, pulizia, catalogazione dei reperti)
- documentazione dello scavo (fotografie, video, mappe, disegni, relazioni)
- valorizzazione dei reperti
Formazione
È un profilo professionale molto specializzato.
Si parte da una buona cultura umanistica universitaria.
Si prosegue con il corso di laurea magistrale in Archeologia (LM-2).
Dal 2006 sono state istituite le scuole di specializzazione in tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, tra le quali quella in Beni archeologici, con curriculum: archeologia preistorica e protostorica, archeologia classica, archeologia tardo antica e medievale, archeologia orientale. Sono a numero chiuso e vi si accede tramite concorso e con laurea magistrale in archeologia o equipollente.
Il diploma permette di accedere ai concorsi per funzionari archeologi negli organi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Accesso alla professione
La figura dell’archeologo opera:
- negli organismi preposti alla tutela, salvaguardia, gestione, valorizzazione e fruizione dei beni archeologici, quali Soprintendenze statali ed enti locali nonché enti museali, pubblici e privati
- in società di servizi funzionali al settore archeologico: scavo, classificazione, documentazione, schedatura, cartografia, censimenti, consulenza per progettazione e gestione di parchi archeologici, restauro, valutazioni, expertise d’arte antica, pubblicità e divulgazione a stampa e multimediale
La modifica al codice dei beni culturali attuata nel 2014 stabilisce che gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali, nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi siano “affidati alla responsabilità e all’attuazione, secondo le rispettive competenze, di professionisti, tra cui gli archeologi, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale“.
La medesima legge prevede anche l’istituzione presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di elenchi nazionali di archeologi, che non costituiscono però albo professionale e quindi non precludono ai non iscritti la possibilità di esercitare la professione
Nell’archeologia preventiva la figura dell’archeologo sta evolvendo: non più una disciplina di sola ricerca, bensì sempre più un settore in cui vengono erogati servizi tecnici e professionali in autonomia, una figura terza e indipendente soggetta al controllo da parte delle autorità di tutela.
La professione si svolge alle dipendenze o come libero professionista.
Come dipendente l’archeologo può lavorare per:
- MiBAC e suoi organi periferici, Enti locali, Istituzioni e enti di ricerca pubblici; l’accesso al lavoro dipendente nella P.A. è subordinato al superamento di un concorso pubblico per titoli ed esami
- cantieri edili nel contesto di uno scavo di emergenza alle dipendenze di ditte appaltatrici di lavori concernenti BBCC
Come libero professionista, a partita iva:
- può essere titolare o socio di un’ impresa che presta servizi archeologici
- può prestare la propria opera scientifica, intellettuale e pratica come consulente per Istituzioni, Enti pubblici e/o società private e privati cittadini
Associazioni di categoria
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