Archeologo, lo studioso delle civiltà del passato

Archeologo, lo studioso delle civiltà del passato 26 Giugno 2019
Profilo professionale

L’archeologo si occupa di raccolta, analisi, catalogazione, tutela e valorizzazione di manufatti di civiltà del passato e di aree con valenza storico-artistica.

Tra le sue principali attività:

  • individuazione di aree di ricerca
  • organizzazione degli scavi (recupero, pulizia, catalogazione dei reperti)
  • documentazione dello scavo (fotografie, video, mappe, disegni, relazioni)
  • valorizzazione dei reperti

 

Formazione

È un profilo professionale molto specializzato.

Si parte da una buona cultura umanistica universitaria.

Si prosegue con il corso di laurea magistrale in Archeologia (LM-2).

Dal 2006 sono  state istituite le scuole di specializzazione in tutela, gestione e valorizzazione del patrimonio culturale, tra le quali quella in Beni archeologici, con curriculum: archeologia preistorica e protostorica, archeologia classica, archeologia tardo antica e medievale, archeologia orientale. Sono a numero chiuso e vi si accede tramite concorso e con laurea magistrale in archeologia o equipollente.
Il diploma permette di accedere ai concorsi per funzionari archeologi negli organi del Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

 

Accesso alla professione

La figura dell’archeologo opera:

  • negli organismi preposti alla tutela, salvaguardia, gestione, valorizzazione e fruizione dei beni archeologici, quali Soprintendenze statali ed enti locali nonché enti museali, pubblici e privati
  • in società di servizi funzionali al settore archeologico: scavo, classificazione, documentazione, schedatura, cartografia, censimenti, consulenza per progettazione e gestione di parchi archeologici, restauro, valutazioni, expertise d’arte antica, pubblicità e divulgazione a stampa e multimediale

La modifica al codice dei beni culturali attuata nel 2014 stabilisce che gli interventi operativi di tutela, protezione e conservazione dei beni culturali, nonché quelli relativi alla valorizzazione e alla fruizione dei beni stessi siano “affidati alla responsabilità e all’attuazione, secondo le rispettive competenze, di professionisti, tra cui gli archeologi, in possesso di adeguata formazione ed esperienza professionale“.

La medesima legge prevede anche l’istituzione presso il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo di elenchi nazionali di archeologi, che non costituiscono però albo professionale e quindi non precludono ai non iscritti la possibilità di esercitare la professione

Nell’archeologia preventiva la figura dell’archeologo sta evolvendo: non più una disciplina di sola ricerca, bensì sempre più un settore in cui vengono erogati servizi tecnici e professionali in autonomia, una figura terza e indipendente soggetta al controllo da parte delle autorità di tutela.

La professione si svolge alle dipendenze o come libero professionista.

Come dipendente l’archeologo può lavorare per:

  • MiBAC e suoi organi periferici, Enti locali, Istituzioni e enti di ricerca pubblici; l’accesso al lavoro dipendente nella P.A. è subordinato al superamento di un concorso pubblico per titoli ed esami
  • cantieri edili nel contesto di uno scavo di emergenza alle dipendenze di ditte appaltatrici di lavori concernenti BBCC

Come libero professionista, a partita iva:

  • può essere titolare o socio di un’ impresa che presta servizi archeologici
  • può prestare la propria opera scientifica, intellettuale e pratica come consulente per Istituzioni, Enti pubblici e/o società private e privati cittadini
Associazioni di categoria

 

 

 

 

 

Foto: Wikipedia