Agenda 2030, cambiare il mondo. Obiettivo 2: sconfiggere la fame

Agenda 2030, cambiare il mondo. Obiettivo 2: sconfiggere la fame

Agenda 2030, cambiare il mondo. Obiettivo 2: sconfiggere la fame

2 Aprile 2024

Non hai mai sentito parlare dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile? Sai cos’è ma vorresti approfondirne i contenuti? Niente paura, te la spieghiamo in questo articolo (e nei successivi).

Per la parte introduttiva ad Agenda 2030 ti rimandiamo al primo articolo di questa serie.

Gli articoli successivi sono dedicati all’approfondimento di uno dei 17 obiettivi di Agenda 2030.

 

Obiettivo 2: Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile

Partiamo dai dati, che parlano chiaro:

– circa 795 milioni di persone nel mondo, una persona su nove, sono denutrite

–  la maggior parte delle persone che soffrono la fame vivono in Paesi in via di sviluppo; l’Asia è il continente con il maggior numero di persone che soffrono la fame: due terzi della popolazione totale

– i maggiori problemi di denutrizione si rilevano attualmente in Asia meridionale; in Africa subsahariana le proiezioni per il periodo 2014-2016 indicano un tasso di denutrizione di quasi il 23%

– la malnutrizione provoca il 45% delle morti nei bambini al di sotto dei cinque anni

– nel mondo 1 bambino su 4 soffre di ritardo nella crescita, nei Paesi in via di sviluppo la proporzione può salire a 1 su 3

È il momento perciò di riconsiderare come coltiviamo, condividiamo i prodotti, consumiamo il cibo.

Purtroppo, a diversi anni dalla nascita di Agenda 2030, sappiamo che i progressi globali nella lotta alla fame sono quasi a un punto morto. Ce lo dice il rapporto Indice globale della fame di Cesvi (2022), dove si legge che “La situazione è destinata a peggiorare di fronte all’attuale sovrapporsi di
crisi globali – conflitti, cambiamenti climatici e le conseguenze economiche della pandemia di COVID-19 – che incidono profondamente sulla fame.
La guerra in Ucraina ha fatto crescere ulteriormente i prezzi mondiali di cibo, carburante e fertilizzanti e ha il potenziale per aggravare significativamente la fame ben oltre il 2023.”

I dati possono scoraggiare, ma sappiamo che se gestite bene, l’agricoltura, la silvicoltura e la pesca possono offrire cibo per tutta la popolazione mondiale e generare redditi adeguati, sostenendo uno sviluppo rurale centrato sulle persone e proteggendo l’ambiente allo stesso tempo.

Sappiamo anche che al momento i nostri suoli, fiumi, oceani, foreste e la nostra biodiversità si stanno degradando rapidamente, complici lo sfruttamento intensivo e il cambiamento climatico.

E’ necessario un cambiamento profondo del sistema mondiale agricolo e alimentare, se vogliamo nutrire le persone che ancora oggi soffrono la fame e prepararci al 2050, quando sul pianeta, si stima, saremo quasi 10 miliardi!

 

 

 

I traguardi di Agenda 2030

Questi sono i traguardi che l’Agenda si propone di raggiungere per sconfiggere la fame nel mondo entro il 2030:

  • eliminare la fame e assicurare a tutte le persone, in particolare i poveri e le persone in situazioni vulnerabili, tra cui i bambini, l’accesso a un’alimentazione sicura, nutriente e sufficiente per tutto l’anno

  • porre fine a tutte le forme di malnutrizione; raggiungere, entro il 2025, i traguardi concordati a livello internazionale contro l’arresto della crescita e il deperimento nei bambini sotto i 5 anni di età; soddisfare le esigenze nutrizionali di ragazze adolescenti, donne in gravidanza e allattamento e le persone anziane

  • raddoppiare la produttività agricola e il reddito dei produttori di cibo su piccola scala, in particolare le donne, i popoli indigeni, le famiglie di agricoltori, i pastori e i pescatori, anche attraverso un accesso sicuro ed equo a terreni, altre risorse e input produttivi, conoscenze, servizi finanziari, mercati e opportunità per valore aggiunto e occupazioni non agricole

  • garantire sistemi di produzione alimentare sostenibili e applicare pratiche agricole resilienti che aumentino la produttività e la produzione, che aiutino a conservare gli ecosistemi, che rafforzino la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici, alle condizioni meteorologiche estreme, alla siccità, alle inondazioni e agli altri disastri, e che migliorino progressivamente il terreno e la qualità del suolo

  • mantenere la diversità genetica delle sementi, delle piante coltivate, degli animali da allevamento e domestici e delle specie selvatiche affini, anche attraverso banche di semi e piante diversificate e opportunamente gestite a livello nazionale, regionale e internazionale; promuovere l’accesso e la giusta ed equa ripartizione dei benefici derivanti dall’utilizzo delle risorse genetiche e della conoscenza tradizionale associata, come concordato a livello internazionale

In che modo?

  • aumentare gli investimenti, anche attraverso il miglioramento della cooperazione internazionale, in infrastrutture rurali, ricerca agricola e formazione, sviluppo tecnologico e aumentare le banche di geni vegetali e animali, al fine di migliorare la capacità produttiva agricola nei paesi in via di sviluppo, in particolare i paesi meno sviluppati

  • Correggere e prevenire restrizioni commerciali e distorsioni nei mercati agricoli mondiali, anche attraverso l’eliminazione parallela di tutte le forme di sovvenzioni alle esportazioni agricole e di tutte le misure di esportazione con effetto equivalente, conformemente al mandato del Doha Development Round

  • Adottare misure per garantire il corretto funzionamento dei mercati delle materie prime alimentari e loro derivati e facilitare l’accesso rapido alle informazioni di mercato, incluse le riserve di cibo, al fine di contribuire a limitare l’instabilità estrema dei prezzi dei beni alimentari

 

E noi cosa possiamo fare?

Dobbiamo essere consapevoli che cambiare il mondo non è affare solo dei governi e delle nazioni.

Noi cittadini possiamo, con i nostri comportamenti e le nostre azioni quotidiani, contribuire in modo massiccio ed efficace al raggiungimento dell’obiettivo primario di rendere il mondo un posto migliore dai punti di vista ambientale, sociale ed economico.

Per questo, ti proponiamo un elenco di azioni alla portata di tutti e ti chiediamo di sceglierne almeno una da mettere in pratica. Grazie!

  • parla e scrivi della fame del mondo, e di come si può combatterla, contribuendo a far conoscere il tema

  • dona cibo agli enti benefici

  • Metti le tue competenze (contabilità, lingue, informatica ecc.) a disposizione di realtà che si prodigano per sconfiggere la fame nel mondo

  • Leggi un libro o guarda un film che parlano del problema della fame

  • Sostieni programmi di fornitura di cibo alle scuole dei paesi in via di sviluppo: aumenta la frequenza scolastica

  • Compra il cibo dai produttori locali anziché nei supermercati multinazionali

  • ricordati della giornata mondiale dell’alimentazione!

 

Approfondire con film e tv

Uno dei modi per combattere la fame nel mondo è evitare gli sprechi alimentari. Questo docufilm del 2011, purtroppo molto attuale, racconta lo spreco quotidiano di cibo nel mondo, ma ci mostra anche possibili vie d’uscita. Si intitola “Taste the waste” e lo puoi vedere integralmente su Youtube.

Super over size me“, un film documentario del 2004 che ha fatto epoca. L’autore, Morgan Spurlock, effettua un esperimento su se stesso: mangiare ogni pasto in un noto fast food per 30 giorni consecutivi e verificarne l’impatto sulla sua salute. Un film sulla consapevolezza di ciò che si mangia e sull’importanza di un’alimentazione sana. Lo puoi vedere integralmente su Youtube.

Si intitola “Food Inc.” il docufilm di Robert Kenner che punta il dito contro lo strapotere dei colossi dell’industria alimentare. Utilizzando manodopera a basso costo e materie prime scadenti, riescono ad ottenere il massimo profitto e immettono sul mercato prodotti economici e insani, che spesso finisco nei piatti delle famiglie a basso reddito americane. Lo puoi vedere integralmente in streaming.

 

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Fotografia di Couleur da Pixabay