07:30: suona la prima delle 4 sveglie che ho preimpostato sul cellulare.
Ho già sperimentato e mi ci vogliono tutte per farmi alzare; sono già di malumore; colazione veloce ad occhi chiusi e poi alle 8 c’è il collegamento con la prima video lezione (fisica, è una mazzata …). Almeno non devo mostrarmi in video. La mia tenuta da smart worker è oscena. Pigiama e copertona. Alla seconda ora mi metto una maglia; ho la video interrogazione di italiano, che mi provoca un’ansia notevole; ma va tutto liscio; un mio compagno (spiritoso) fa suonare la campanella e abbiamo po’ di pausa per la “ricreazione”.
Alla terza ora c’è la lezione di chimica, seguo dal libro come sempre, niente di speciale.
Alla quarta c’è filo, un’ora piuttosto intensa che non dura mai meno di un’ora nonostante le raccomandazioni varie di abbreviare… A fine ora ci assegna l’ennesima produzione scritta.
Finalmente l’ultima ora ho spagnolo e una compagna deve esporre letteratura; ho molta fame, ma ce l’ha anche la profe (ha già detto che ci toglierà l’ora dalla settimana prossima) quindi, per fortuna, tutti fuori un po’ prima.
Ma non è finita qui; mi prendo un paio di ore di pausa per il pranzo e guardo netflix per rilassarmi. Alle 14:30 ricomincio a studiare. Domani ho due interrogazioni e svariati lavori tra cui relazioni e slides da preparare; a quanto pare in quarantena alcuni profe pensano che le giornate durino 30 ore.
Noi studenti siamo tutti d’accordo sul fatto che stiamo studiando più che quando andavamo a scuola.
A metà pomeriggio perdo un’ora per accordarmi coi miei compagni sull’organizzazione delle interrogazioni; ci sono sempre casini, e scopro che ci sono altri compiti che tra mail, drive e registro non avevo segnato.
Finisco di studiare alle 18 tipo e dopo cena non voglio più toccare libro, sono stanca. Guardo netflix ancora e faccio video chiamate con le mie amiche con cui discutiamo anche su quando finirà questo periodo.
Ho voglia di tornare a scuola …
Anna, quinta liceo
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