NEET: domande, proposte, best practices in Italia e nel mondo

NEET: domande, proposte, best practices in Italia e nel mondo 26 Ottobre 2018
EU framework for reducing youth unemployment in Croazia, Slovenia e Polonia

Searching for the best practices to reduce youth unemployment in Croatia è uno studio pubblicato dall’Institute for Development and International Relations – IRMO di Zagabria, con il supporto di program Erasmus+, Jean Monnet Support to Institution, a settembre 2017. Il pdf di 41 pagine è scaricabile gratuitamente.

La 1° parte riassume l’EU framework for reducing youth unemplyment, la parte centrale analizza i progetti messi i campo in Croazia, Slovenia e Polonia in risposta al framework. L’ultima parte propone conclusioni e raccomandazioni generali, e raccomandazioni particolari per la Croazia.

NEETs at risk

Il CECOA – Centro de Formação Profissional para o Comércio e Afins (Portogallo) ha promosso il progetto NEETS at risk in collaborazione con ISOB – Institut für sozialwissenschaftliche Beratung GmbH (Germania), CPV – Centro Produttività VenetoJFA – Junta de Freguesia de Alcântara (Portogallo), UCP – Universidade Católica Portuguesa (Portogallo), FMA – Fundación Metal Asturias (Spagna), TIHR – The Tavistock Institute (Regno Unito).

Obiettivo del progetto è sviluppare azioni preventive, migliorare le opportunità dei giovani di rientrare in percorsi formativi e agevolare il loro contatto con il mondo del lavoro.

Sul sito del progetto si trovano alcuni documenti interessanti tradotti in italiano: nell’area Guidelines si trovano le Linee guida per l’identificazione precoce di giovani a rischio di divenire NEET e individuazione di possibili interventi preventivi che tengano conto delle specificità locali (settembre 2015, traduzione dell’edizione portoghese a cura del CECOA); mentre nell’area dedicata alla metodologia si trovano: Linee guida A1 per l’applicazione del progetto pilota nei paesi partner (ottobre 2015, traduzione dell’edizione inglese a cura del TIHR), Applicazione progetti pilota in Portogallo, Italia e Spagna (2014, a cura di CECOA) e Sessioni di mentoring e coaching (ottobre 2015, traduzione dell’edizione spagnola a cura di FMA).

A maggio 2017 il Tavistock Institute del Regno Unito ha pubblicato i primi risultati del progetto.

C’è anche la pagina facebook Neet at risk project.

NET-NEET

Il progetto europeo NET-NEET ha l’obiettivo di costruire una rete e promuovere progetti di mobilità a favore dei neet attraverso tirocini in aziende medio-piccole e stabilire un modello condiviso di buone pratiche.

Il progetto NET-NEET, finanziato dal programma Erasmus (in particolare dall’Azione chiave KA2 – Cooperazione per l’innovazione e lo scambio di buone pratiche), coinvolge 15 soggetti appartenerti al mondo delle imprese, della formazione, dell’inclusione e reti giovanili di 6 Paesi europei: Francia, Italia, Spagna, Grecia, Germania e Danimarca.

In questa ottica la Camera di commercio italiana per la Germania organizza il 5 dicembre 2017 a Berlino la conferenza NET-NEET: rete per la promozione della mobilità di giovani in Europa per continuare a sviluppare la rete tra chi è impegnato nel lavoro con i giovani e per i giovani – amministrazioni comunale, scuole, agenzie per la salute, cooperative, associazioni di categoria, istituzioni religiose, enti caritativi, centri di aggregazione giovanile, fondazioni e organizzazioni di promozione sociale – e aziende private.

Tackling NEEts

Sul sito di isfol – Istituto per lo sviluppo della formazione professionale dei lavoratori si trova il documento Best Practice in Tackling ‘NEETs’ Research report (dicembre 2008, a cura di HOST Policy Research, ora chiuso). Il pdf di 88 pagine è scaricabile gratuitamente.

Efficacia degli interventi a favore dei NEET

Sul sito della National Library of Medicine National Institutes of Health (USA) si trova lo studio Are we failing young people not in employment, education or training (NEETs)? A systematic review and meta-analysis of re-engagement interventions (gennaio 2017).

Si tratta di uno studio finanziato dalla Durham University per identificare l’efficacia degli interventi a favore dei NEET. Stabilisce la necessità di fare di più per andare incontro ai bisogni sempre crescenti dei NEET, ma soprattutto – considerando le difficoltà di trovare interventi effettivi e il loro costi elevati – sono necessarie misure di prevenzione affinché i NEET non aumentino.

È, inoltre, fondamentale approfondire le ricerche sulle misure adottate: raccogliere testimonianze con una metodologia di qualità e stabilire scoprire quali sono le pratiche che funzionano meglio.

Autoimprenditoria e NEET

La ricerca Does Social Entrepreneurship Raise Hope and Optimism? A Study into the Well-Being of NEETs (marzo 2009, a cura dell’Università di York, Regno Unito) ipotizza che il livello di speranza e ottimismo dei NEET aumenta attraverso il coinvolgimento in imprese sociali.

NEET e servizi pubblici per l’impiego

PES practices for the outreach and activation of NEETs. A contribution of the Network of Public Employment Services è un documento a cura della Rete europea dei servizi pubblici per l’impiego pubblicato a marzo 2015. Il pdf di 45 pagine si scarica automaticamente.

NEET. What works?

Lo studio What works re-engaging young people who are not in education, employment or training? Summary of evidence from the activity agreement pilots and the entry to learning pilots, a cura del Departiment for edcuatione del governo britannico, è un documento di 25 pagine pubblicato nel 2010, che riassume i progetti pilota e identifica quali hanno funzionato quali possono essere i miglioramenti possibili.

Le domande de IlSole24Ore

In fine, a gennaio 2018, in vista delle elezioni, IlSole24Ore il ha pubblicato un articolo di Francesca Barbieri e Alberto Magnani intitolato Giovani, le 10 emergenze che la politica non può ignorare.

 

Photo by EU Social

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