Non hai mai sentito parlare dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile? Sai cos’è ma vorresti approfondirne i contenuti? Niente paura, te la spieghiamo in questo articolo (e nei successivi).
Per la parte introduttiva ad Agenda 2030 ti rimandiamo al primo articolo di questa serie.
Gli articoli successivi sono dedicati all’approfondimento di uno dei 17 obiettivi di Agenda 2030.
Obiettivo 9: Costruire un’infrastruttura resiliente e promuovere l’innovazione ed una industrializzazione equa, responsabile e sostenibile
In ingegneria, si definisce infrastruttura ogni elemento (o insieme dei componenti) che struttura un territorio secondo le necessità umane.
A seconda di come sono dislocate sul territorio, le infrastrutture possono essere a rete o puntuali.
Le infrastrutture a rete sono composte da impianti e servizi interconnessi tra loro da specifici punti nodali. Questo tipo di infrastrutture necessita, per essere efficiente, di raggiungere vaste zone di territorio o un grande numero di cittadini.
Fanno parete delle infrastrutture a rete:
- le reti dei trasporti (di energia, di mezzi e di persone): strade, ferrovie, canali, gasdotti, oleodotti ecc.
- le reti di telecomunicazione (rete telefonica, emittente televisiva, emittente radiofonica ma anche la rete informatica nel suo complesso)
- le reti vitali (acquedotti), di scarico (fognature) e di difesa del suolo (impianti di smaltimento rifiuti e reti di prevenzione dal rischio idro-geologico)
Le infrastrutture puntuali invece hanno valore in quanto tali: ospedali, scuole, carceri, stazioni di polizia e dell’esercito, tribunali e via dicendo.
Dati e cifre che ci permettono di inquadrare il tema:
– infrastrutture di base come strade, tecnologie dell’informazione e della comunicazione, servizi igienici, energia elettrica e acqua sono ancora scarsi in molti Paesi in via di sviluppo
– circa 2,6 miliardi di persone nei Paesi in via di sviluppo incontrano impedimenti nell’accesso continuo all’elettricità
– 2,5 miliardi di persone non hanno accesso a servizi sanitari e quasi 800 milioni di persone non hanno accesso all’acqua; , di questi molte di centinaia di milioni si trovano in Africa subsahariana e Asia meridionale
– 1-1,5 miliardi di persone non possiedono servizi di telefonia affidabili
– infrastrutture inadeguate impediscono l’accesso a mercati, posti di lavoro, informazione e formazione, creando forti barriere alle attività economiche
– infrastrutture non sviluppate limitano l’accesso alle cure mediche e all’istruzione
– le restrizioni infrastrutturali esistenti inibiscono la produttività delle imprese di circa il 40% in molti paesi africani
– le piccole e medie imprese nel settore della manifattura e della lavorazione costituiscono oltre il 90% delle imprese a livello mondiale, e sono responsabili per circa il 50-60% degli impieghi
– le piccole e medie imprese attive nel settore della manifattura e della lavorazione creano il maggior numero di posti di lavoro
– dato l’interesse in forte crescita verso le energie alternative, il livello di impiego più alto previsto nel settore delle rinnovabili si aggira intorno ai 20 milioni di posti di lavoro entro il 2030
– i Paesi meno sviluppati hanno un potenziale di industrializzazione immenso per quanto riguarda l’industria alimentare (cibo e bevande), l’industria tessile e dell’abbigliamento, con buone prospettive per la generazione sostenuta di posti di lavoro e una maggiore produttività
– i Paesi a medio reddito possono trarre vantaggio dall’ingresso nel settore delle industrie di base e dei metalli lavorati, che offrono una vasta gamma di prodotti in risposta a una domanda internazionale in rapida crescita
– nei Paesi in via di sviluppo, quasi il 30% della produzione agricola viene sottoposta a lavorazione mentre nei Paesi ad alto reddito ne viene lavorato il 98%; ciò suggerisce grandi opportunità per i Paesi in via di sviluppo nell’industria agroalimentare
Leggendo i dati soprariportati ci si rende conto di quanto siano importanti le infrastrutture per lo sviluppo umano. Pertanto gli investimenti in infrastrutture – trasporti, irrigazione, energia e tecnologie dell’informazione e della comunicazione – sono cruciali per realizzare lo sviluppo sostenibile e per rafforzare le capacità delle comunità in molti paesi.
La crescita della produttività e dei redditi, così come migliori risultati nella sanità e nell’istruzione, richiedono investimenti nelle infrastrutture.
Tra l’altro, uno sviluppo industriale sostenibile e inclusivo rappresenta la prima fonte di generazione di reddito, permette un aumento rapido e sostenuto del tenore di vita delle persone e fornisce soluzioni tecnologiche per un’industrializzazione che rispetti l’ambiente.
La sfida del presente è un progresso tecnologico per raggiungere obiettivi legati all’ambiente, come l’aumento delle risorse e l’efficienza energetica.
I traguardi di Agenda 2030
Questi sono i traguardi per il 2030:
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sviluppare infrastrutture di qualità, affidabili, sostenibili e resilienti – comprese quelle regionali e transfrontaliere – per supportare lo sviluppo economico e il benessere degli individui, con particolare attenzione ad un accesso equo e conveniente per tutti
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promuovere un’industrializzazione inclusiva e sostenibile e aumentare significativamente, entro il 2030, le quote di occupazione nell’industria e il prodotto interno lordo, in linea con il contesto nazionale, e raddoppiare questa quota nei paesi meno sviluppati
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incrementare l’accesso delle piccole imprese industriali e non, in particolare nei paesi in via di sviluppo, ai servizi finanziari, compresi i prestiti a prezzi convenienti, e la loro integrazione nell’indotto e nei mercati
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migliorare le infrastrutture e riconfigurare in modo sostenibile le industrie, aumentando l’efficienza nell’utilizzo delle risorse e adottando tecnologie e processi industriali più puliti e sani per l’ambiente, facendo sì che tutti gli stati si mettano in azione nel rispetto delle loro rispettive capacità
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aumentare la ricerca scientifica, migliorare le capacità tecnologiche del settore industriale in tutti gli stati – in particolare in quelli in via di sviluppo – nonché incoraggiare le innovazioni e incrementare considerevolmente il numero di impiegati per ogni milione di persone, nel settore della ricerca e dello sviluppo e la spesa per la ricerca – sia pubblica che privata – e per lo sviluppo
In che modo?
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facilitare lo formazione di infrastrutture sostenibili e resilienti negli stati in via di sviluppo tramite un supporto finanziario, tecnico e tecnologico rinforzato per i paesi africani, i paesi meno sviluppati, quelli senza sbocchi sul mare e i piccoli Stati insulari in via di sviluppo
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supportare lo sviluppo tecnologico interno, la ricerca e l’innovazione nei paesi in via di sviluppo, anche garantendo una politica ambientale favorevole, inter alia, per una diversificazione industriale e un valore aggiunto ai prodotti
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aumentare in modo significativo l’accesso alle tecnologie di informazione e comunicazione e impegnarsi per fornire ai paesi meno sviluppati un accesso a Internet universale ed economico entro il 2020
E noi cosa possiamo fare?
Lo sviluppo delle infrastrutture sembra opera colossale, ma noi tutti, nel quotidiano, possiamo fare qualcosa per favorirne l’incremento.
Non ci credi? Leggi l’elenco sottostante e raccogli la sfida: metti in pratica almeno 2 di queste azioni.
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finanzia progetti che forniscono infrastrutture ai paesi bisognosi
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organizza una raccolta di telefoni funzionanti che le persone non usano più da inviare nei paesi carenti di strumenti di comunicazione
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organizza eventi per raccolta di fondi per infrastrutture ospedaliere e sanitarie nei paesi bisognosi o sostieni enti che se ne occupano
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approfondisci il tema della carenze di infrastrutture nel mondo attraverso la lettura o la visione di film e documentari
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sostieni enti che investono nella ricerca e nell’innovazione per lo sviluppo delle tecnologie domestiche nei paesi in via di sviluppo
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migliora lo stato di salute della tua città, ad esempio riempiendo lo spazio di balconi e terrazze con piante, che contribuiscono a ridurre l’inquinamento e a migliorare il microclima
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regala i dispositivi elettronici per te obsoleti ma ancora funzionanti (telefoni, televisori, fotocopiatrici ecc.) a enti che li possono riutilizzare
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Fotografia di Rainer Maiores da Pixabay