Secondo lo studio Decoding global talent 2018 condotto da Boston Consulting Group (BCG) e The Network su 360mila persone in 197 Paesi le città preferite da chi cerca lavoro all’estero sono:
Londra
New York
Berlino
Barcellona
Amsterdam
Dubai
I Paesi preferiti sono:
Stati Uniti
Germania
Canada
Australia
Regno Unito
Spagna
Francia
Svizzera
Italia
Giappone
È diminuita la tendenza di andare all’estero per lavorare rispetto al 2014: da 57% a 50%; per gli italiani dal 59% al 55%.
Va all’estero a lavorare soprattutto chi non ha figli (60% a 52%), chi è single (65% a 51%), chi è maschio (61% a 53%), chi lavora in settori tecnologici e ha competenze digitali (meno chi fa pulizie, accudisce anziani, ripara strade); infine chi ha 20-30 anni (rispetto agli over 60) (61% a 44%).
Non per lavoro, ma per studio Miguel Castillo e Rosella Morbidelli sono una eccezione bellissima: a 80 anni lui e a 73 anni lei stanno facendo l’Erasmus all’estero).
Studiare all’estero può essere anche molto utile a livello esistenziale e occupazionale: puoi imparare o consolidare una lingua straniera, imparare a essere più autonomo, allargare i tuoi orizzonti personali, arricchire il curriculum.
Puoi aumentare la fiducia nelle tue competenze e la consapevolezza dei tuoi punti di forza, puoi sviluppare le tue capacità decisionali e la tua creatività, imparare a conoscere accettare e adattarti a culture e contesti di lavoro diversi, imparare a aprirti e essere ben disposto nei confronti di esperienze nuove.
Tornando allo studio Decoding global talent 2018: ci trovi tante altre informazioni che può essere interessante conoscere se stai pensando di cercare lavoro all’estero, ma tieni presente che le informazioni vanno interpretate (anche in base alle tue esigenze).
Come c’è scritto nel sito del World economic forum “When it comes to quality of life, a different ranking places Vienna, Zürich, Auckland, Munich and Vancouver in the tops spots”.
Per concludere, BCG, autrice dello studio, è una multinazionale statunitense di consulenza di management con 90 uffici in 50 Paesi: puoi candidarti per un tirocinio o consultare la sezione Lavora con noi del sito.
Dal 2016 organizza anche ogni anno The Future Makers: 3 giorni di formazione per 100 studenti di università italiane tra i 23 e i 26 anni che vogliono sviluppare capacità di leadership, innovazione, pensiero fuori dagli schemi.
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Photo by Corriere della sera