Non hai mai sentito parlare di Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile?
Oppure sai cos’è ma vuoi approfondirne i contenuti?
Per la parte introduttiva ad Agenda 2030 ti rimandiamo al primo articolo di questa serie.
Gli articoli successivi sono dedicati all’approfondimento di uno dei 17 obiettivi di Agenda 2030.
Obiettivo 10: Ridurre l’ineguaglianza all’interno di e fra le nazioni
Uno sguardo a dati e cifre:
– in media – e prendendo in considerazione la dimensione della popolazione – tra il 1990 e il 2010 la disparità di reddito è aumentata dell’11% nei Paesi in via di sviluppo
– la maggior parte delle famiglie nei Paesi in via di sviluppo – più del 75% della popolazione – vive in società in cui il reddito è distribuito in maniera meno omogenea rispetto agli anni Novanta
– diversi paesi sono riusciti a contenere o ridurre le disparità di reddito, raggiungendo elevati livelli di crescita
– i bambini facenti parte del 20% più povero della popolazione hanno una probabilità fino a tre volte maggiore di morire prima di aver compiuto cinque anni rispetto ai bambini provenienti da famiglie più benestanti
I traguardi di Agenda 2030
Questi sono i traguardi di Agenda 2030:
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raggiungere progressivamente e sostenere la crescita del reddito del 40% della popolazione nello strato sociale più basso a un tasso superiore rispetto alla media nazionale
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potenziare e promuovere l’inclusione sociale, economica e politica di tutti, a prescindere da età, sesso, disabilità, razza, etnia, origine, religione, stato economico o altro
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assicurare pari opportunità e ridurre le disuguaglianze nei risultati, anche eliminando leggi, politiche e pratiche discriminatorie e promuovendo legislazioni, politiche e azioni appropriate a tale proposito
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adottare politiche, in particolare fiscali, salariali e di protezione sociale, per raggiungere progressivamente una maggior uguaglianza
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migliorare la regolamentazione e il monitoraggio di istituzioni e mercati finanziari globali e rafforzare l’attuazione di tali norme
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assicurare una migliore rappresentanza che dia voce ai paesi in via di sviluppo nelle istituzioni responsabili delle decisioni in materia di economia e finanza globale e internazionale, per creare istituzioni più efficaci, credibili, responsabili e legittimate
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rendere più disciplinate, sicure, regolari e responsabili la migrazione e la mobilità delle persone, anche con l’attuazione di politiche migratorie pianificate e ben gestite
In che modo?
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attuare il principio del trattamento speciale e differente riservato ai paesi in via di sviluppo, in particolare ai meno sviluppati, in conformità agli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio
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incoraggiare l’aiuto pubblico allo sviluppo e i flussi finanziari, compresi gli investimenti diretti esteri, per gli stati più bisognosi, in particolar modo i paesi meno sviluppati, i paesi africani, i piccoli stati insulari in via di sviluppo e i paesi in via di sviluppo senza sbocco al mare, in conformità ai loro piani e programmi nazionali
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ridurre a meno del 3% i costi di transazione delle rimesse dei migranti ed eliminare i corridoi di rimesse con costi oltre il 5%
E noi cosa possiamo fare?
Il primo passo nella lotta alle disuguaglianze consiste nel relazionarsi con culture e situazioni diverse dalla nostra, per questo nell’elenco che segue troverai tante azioni rivolte a questo. Come sempre, ti invitiamo a dare il tuo contributo nella lotta alle disuguaglianze: la sfida che ti proponiamo è scegliere alcune tra le azioni che stiamo per elencarti e metterle in pratica nella tua vita quotidiana.
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frequenta persone con passioni e interessi diversi dai tuoi
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se hai figli piccoli, incoraggiarli ad avere tra le amicizie bambini di altre culture, nazionalità, etnie
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leggi e viaggia per conoscere culture diverse
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sostieni e divulga le proposte per aumentare il redditi più bassi
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combatti contro gli stereotipi: scrivi racconti brevi che fermi quel modo di pensare, scrivi post sui social contro le disuguaglianze, parla dell’argomento con i tuoi amici
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sostieni un bambino a distanza affinché possa frequentare la scuola
Per approfondire con cinema e tv
Il cinema è un grande alleato per conoscere culture diversi e diversi modi di vivere.
“Nomadland“, film del 2020 di Chloé Zhao (guarda il trailer), parla di una donna che, dopo aver perso il marito e il lavoro, decide di attraversare gli Stati Uniti occidentali sul suo furgone. Sul cammino incontra altre persone che, come lei, hanno deciso di vivere una vita da nomadi moderni, fuori dalle convenzioni sociali o vi sono stati costretti dalle vicissitudini della vita.
Uno dei capolavori degli ultimi anni, “Parasite” di Bong Joon-hoo (trailer), del 2019, mostra la spaccatura sempre più netta tra le classi sociali una famiglia costretta a vivere in un seminterrato tra sporcizia, degrado e ricerca spasmodica di lavoro e una famiglia ricca che vive in tutt’altro contesto.
“Martin Eden” (2019), tratto dall’omonimo romanzo capolavoro di Jack London, tratta delle disuguaglianze sociali ed economiche tra due giovani innamorati e del riscatto attraverso la cultura e la scrittura. Lo puoi vedere integralmente su Raiplay.
Cosa succede se un “ordinary man”, docente svogliato e annoiato dalla vita si trova l’appartamento che non abita da tempo occupato da 2 giovani stranieri? Inizia una reciproca conoscenza che porta a una profonda amicizia. Di amicizia e integrazione ci parla “L’ospite inatteso” (trailer) di Tom McCarthy.
Nel ciclo di trasmissioni Rai “Ricchi e poveri” puoi vedere molti speciali legati al tema delle disuguaglianze (sociali, di reddito, alimentari).
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