Esperto in cooperazione internazionale

Esperto in cooperazione internazionale

Esperto in cooperazione internazionale

10 Settembre 2024

C’è un pianeta diviso in 2: una parte ricca e progredita, in cui anche il superfluo è alla portata di molti, e una parte in cui l’accesso al cibo, ai beni essenziali, alle cure mediche e alla scuola è ancora negato a una grossa porzione della popolazione.

Se il tuo sogno è impegnarti a tutto tondo perché il mondo cambi, c’è un profilo professionale che fa per te: l’esperto in cooperazione internazionale.

 

Profilo professionale

Questo professionista organizza e gestisce progetti di cooperazione internazionale e ne assicura l’attuazione, prestando la propria competenza alle organizzazioni (ONG, organismi nazionali e internazionali, fondazioni, associazioni, cooperative ecc.) che operano nei vari ambiti della cooperazione, ad esempio l’assistenza socio-sanitaria, la tutela dei diritti umani, l’alfabetizzazione, la valorizzazione del patrimonio culturale, la tutela dei minori.

Tra le attività che svolge, le più frequenti sono:

  • elaborare il piano operativo di attuazione del progetto di cooperazione internazionale
  • gestire risorse umane e finanziarie
  • monitorare l’utilizzo delle risorse
  • verificare che le attività svolte rispettino il piano di intervento
  • redigere periodicamente relazioni sullo stato di avanzamento del progetto
  • tenere i rapporti con le istituzioni di riferimento e consolidare la presenza dell’organizzazione sul territorio

 

Formazione

Per diventare esperto in cooperazione internazionale non è previsto un percorso formativo formale, ma una formazione universitaria è generalmente necessaria.

Negli ultimi decenni sono nati corsi di laurea triennale e magistrale che danno una preparazione specifica per questa professione*:

– Scienze politiche e delle relazioni internazionali (Classe L-36)
– Scienze sociali per la cooperazione, lo sviluppo e la pace (Classe L-37)
– Relazioni internazionali (Classe LM-52)
– Scienze per la cooperazione allo sviluppo (Classe LM-81)
– Scienze sociali e politiche sociali (Classe LM-87)

L’alternativa è una laurea tecnico/scientifica coincidente con l’ambito in cui opera l’organizzazione per la quale si vuole lavorare – ad esempio in medicina se l’organizzazione si occupa di interventi sanitari o in ingegneria civile se costruisce infrastrutture – con l’aggiunta di una preparazione specifica sulla cooperazione internazionale, ottenuta con un corso di specializzazione come ad esempio un master universitario.

*Per la ricerca dell‘offerta formativa e l’approfondimento sui contenuti dei corsi indicati consulta la banca dati del portale Universitaly.

 

Conoscenze/competenze tecniche e competenze trasversali

Per poter svolgere la professione di esperto in cooperazione internazionale occorre possedere un nutrito bagaglio di conoscenze e competenze tecniche.

Le principali conoscenze riguardano: diritto internazionale, politiche europee, nazionali e regionali per lo sviluppo, diritto umanitario, economia dello sviluppo, storia delle relazioni internazionali, cooperazione internazionale allo sviluppo.

Sono fondamentali le competenze linguistiche: una solida conoscenza della lingua inglese, possibilmente la conoscenza di altre lingue e sicuramente utile anche la conoscenza di lingue locali o ufficiali del Paese in cui si svolgerà il progetto.

Completano il profilo alcune competenze tecniche imprescindibili: saper elaborare un piano operativo per l’attuazione di un progetto di cooperazione internazionale, capacità di gestire risorse finanziarie, capacità di redigere relazioni, anche in varie lingue.

L’esperto in cooperazione internazionale gestisce relazioni con istituzioni e persone di differenti culture, pertanto deve imprescindibilmente possedere alcune competenze trasversali, quali:

– capacità di definire obiettivi e risultati attesi (pensiero strategico)

– capacità di adattamento (spesso si trova a trascorrere lunghi periodi in territori disagiati e a contatto con popolazioni locali che hanno culture e tradizioni completamente differenti)

– autonomia e capacità organizzative e decisionali

– capacità comunicative (scritto e/o orale)

– empatia

– capacità di lavorare in gruppo

 

Accesso al lavoro

La professione di esperto in cooperazione internazionale si può esercitare lavorando per realtà private del no profit (alle dipendenze o con contratti a progetto), oppure alle dipendenze di organismi statali o internazionali.

Nel campo del no profit generalmente si lavora con contratti a progetto nelle ONG, organizzazioni senza fine di lucro indipendenti dagli stati e dalle organizzazioni governative internazionali, oppure si collabora con/lavora per fondazioni, cooperative e ONLUS che operano in questo campo.

Si può anche intraprendere la carriera per diventare dipendenti di organizzazioni nazionali o sovranazionali che operano nella cooperazione (ministero degli esteri, Nazioni Unite ecc.). In questo caso è necessario superare procedure selettive pubbliche.

Le posizioni aperte per operatori della cooperazione allo sviluppo del nostro Ministero degliAffari Esteri e della Cooperazione Internazionale vengono generalmente pubblicizzate attraverso il sito dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS).

 

Approfondimenti

 

Per conoscere altri profili professionali consulta la sezione Professioni.

 

 

Fotografia di Prashant Sharma da Pixabay