In questa scheda ti spieghiamo come diventare educatore socio-pedagogico, il professionista che opera in servizi e progetti socio-educativi.
Profilo professionale e formazione
L’educatore socio-pedagogico svolge attività di progettazione e di intervento educativo in vari contesti, rivolti sia a bambini piccoli e minori, che adulti e anziani.
Le figure professionali di educatore socio-pedagogico (e di pedagogista) sono riconosciute dalla legge, che stabilisce sia i titoli di studio necessari per esercitare le professioni, che gli ambiti di intervento.
Dall’anno accademico 2021/22 la qualifica di educatore professionale socio-pedagogico è attribuita solo a chi consegue una laurea in Scienze dell’educazione e della formazione (Classe L-19), che è titolo abilitante*
L’ulteriore specializzazione permette di diventare pedagogista: il titolo si ottiene con le lauree magistrali abilitanti nelle classi LM-50 Programmazione e gestione dei servizi educativi, LM-57 Scienze dell’educazione degli adulti e della formazione continua, LM-85 Scienze pedagogiche o LM-93 Teorie e metodologie dell’e-learning e della media education, che sono titoli abilitanti*
I corsi prevedono necessariamente un tirocinio curricolare, svolto negli enti convenzionati, durante il quale si sperimenta sul campo il lavoro svolto nei servizi in cui l’educatore opererà.
Attenzione!
La figura dell’educatore socio-pedagogico non va confusa con quella dell’educatore socio-sanitario.
Quest’ultimo:
– si forma con un percorso universitario differente: laurea in Educazione professionale, della classe L/SNT2 – Professioni sanitarie della riabilitazione
– ha una preparazione sanitaria
– svolge l’attività professionale a supporto di minori e anziani in condizioni di difficoltà, persone con disabilità fisiche o cognitive, nel trattamento di dipendenze e con riferimento a fenomeni di marginalità sociale
*Per sapere in quali atenei sono attivati i corsi, consulta la banca dati di Universitaly.
Requisiti e competenze
Per esercitare la professione di educatore socio-pedagogico sono necessarie conoscenze e competenze tecniche che si acquisiscono nel corso degli studi universitari e relativi tirocini.
Doti relazionali e comunicative, capacità di lavorare in squadra, capacità progettuali, problem solving e organizzazione sono competenze trasversali (soft skills) fondamentali e particolarmente rilevanti in questa professione, dal momento che si svolge a contatto con persone fragili, come bambini molto piccoli, anziani, minori in difficoltà.
Accesso alla professione
Gli ambiti di intervento dell’operatore socio-pedagogico e del pedagogista sono indicati dalla legge: “L’educatore professionale socio-pedagogico e il pedagogista operano nell’ambito educativo, formativo e pedagogico, in rapporto a qualsiasi attività svolta in modo formale, non formale e informale, nelle varie fasi della vita, in una prospettiva di crescita personale e sociale”.
L’educatore opera in questi contesti:
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servizi per la prima infanzia (nidi e micronidi)
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ludoteche e servizi di animazione
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servizi socio comunitari per minori e adulti, sia pubblici che privati
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centri di promozione culturale, imprese e aziende e in organizzazioni del settore no-profit
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servizi educativi e assistenziali per anziani
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servizi di formazione e aggiornamento del personale
L’educatore socio-pedagogico opera in servizi pubblici e privati.
Per lavorare in ambito pubblico – ad esempio asili nido e RSA – è necessario superare un concorso.
Se sei interessato a un’assunzione pubblica, pertanto, devi tenere monitorati i portali dei comuni di tuo interesse. Puoi partecipare anche alle selezioni pubbliche per personale assunto a tempo determinato.
Per lavorare in ambito privato – principalmente settore no profit e cooperativistico – è sufficiente possedere il titolo di studio, che è abilitante all’esercizio della professione.
Nidi privati, ludoteche private, case di riposo, comunità e via dicendo assumono direttamente, pertanto per candidarsi bisogna inviare il proprio curriculum.
Approfondimenti
- Legge 205/2017– Bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2018 e bilancio pluriennale per il triennio 2018-2020
(artt. 594/595/596/597/598/599/600/601)
Fotografia di Erich Westendarp da Pixabay