Le Nazioni Unite hanno lanciato la campagna Mission 1.5 per colmare il divario tra cittadini e governi sulle politiche ambientali.
La campagna si basa su un videogioco online – per ora in arabo, cinese, inglese, francese, russo e spagnolo – che può essere giocato da persone in ogni Paese del mondo.
Sviluppato dall’UNDP e esperti di videogiochi, clima e sondaggi pubblici, il videogioco prende il nome dallo sforzo collettivo di limitare l’aumento del riscaldamento globale a 1,5° C, come concordato dai leader mondiali a Parigi nel 2015 durante la COP21.
I giocatori assumono il ruolo di responsabili delle politiche ambientali e prendono decisioni.
A fine partita i giocatori votano le azioni climatiche da adottare.
I dati raccolti dal videogioco saranno analizzati e forniti ai governi.
Achim Steiner, amministratore dell’UNDP: “Con questa campagna abbiamo la capacità di collegare milioni di persone con i loro governi in una discussione innovativa a doppio senso sulle soluzioni alla crisi climatica e aumentare le ambizioni in vista dei colloqui sul clima della COP26 a Glasgow nel Regno Unito alla fine di quest’anno”.
Jude Ower, fondatrice di Playmob: “Il gioco è uno dei mezzi più potenti del nostro tempo per educare, sensibilizzare e incoraggiare azioni su importanti questioni globali. Lavorare con l’UNDP per sbloccare il potere dei videogiochi a favore di uno dei problemi più urgenti del nostro pianeta – il cambiamento climatico – è stato emozionante e il fatto che le voci delle persone saranno ascoltate attraverso i videogiochi mostrerà che il gioco può essere una forza potente per il cambiamento nel mondo di oggi. ”
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Photo by Erik Parker