Il mondo dell’editoria ti affascina e ti piacerebbe lavorarci? Perché non diventare correttore di bozze?
Profilo professionale
Il correttore di bozze è il professionista che rilegge un testo non ancora pronto per la pubblicazione, la bozza, alla ricerca di errori e refusi.
Il correttore cerca e segnala errori:
– di battitura
– grammaticali (lessicali, di punteggiatura, morfologici, sintattici)
– ortografici
– di formattazione
– di impaginazione
– refusi (sviste, errori casuali)
È una figura che ricopre un ruolo molto importante nell’editoria, perché chi scrive testi (libri, articoli, ma anche locandine, opuscoli ecc.) fatica a vedere i propri errori, pertanto si rende necessario la lettura da parte di un professionista con questo compito. Anzi, in genere in editoria si usa il giro di bozze: il testo viene letto a rotazione da più persone perché difficilmente un solo correttore riesce a trovare tutti gli errori.
Articoli di giornali e romanzi o saggi non sono gli unici documenti che necessitano di correzione. Ve ne sono molti altri: traduzioni delle ambasciate, documenti prodotti da aziende e studi professionali, articoli di quotidiani, riviste e magazine online, testi di siti e blog professionali, testi auto pubblicati ecc.
Come lavora il correttore di bozze
Nella casa casa editrice il correttore lavora sempre sull’impaginato (un PDF che riporta il libro così come verrà stampato) o sulla cianografica (la prova di stampa cartacea): la correzione è più efficace se avviene sul cartaceo perché l’occhio si stanca meno e gli errori si scovano più facilmente.
Per eseguire la correzione si usano i simboli di correzione bozze UNI, segni che indicano in modo univoco le correzioni da apportare a un testo: esiste un simbolo per ogni tipo di intervento, ad esempio per la necessità di andare a capo, la mancanza di una lettera ecc. Sono stati introdotti dall’UNI (Ente nazionale italiano di unificazione) con la norma UNI 5041 del 1996.
L’attività di correzione di bozze non va confusa con quella di editing, che consiste nell’intervento sul testo per migliorarlo dal punto di vista stilistico e di contenuto. La bozza è il prodotto successivo a questa attività e dovrebbe contenere solo errori di battitura: su questi lavora essenzialmente il correttore.
Può capitare, però, che al correttore sia richiesto anche un intervento di revisione del testo: in questo caso la distinzione tra editing e correzione di bozze è più sfumata e le figure che intervengono sul testo possono confondersi o sovrapporsi.
Spesso comunque il lavoro di correzione di bozze rappresenta il primo passo per inserirsi nel mondo dell’editoria e per diventare successivamente editor e ghost writer.
Formazione, requisiti e abilità
Per diventare correttore di bozze non è previsto un percorso di studi obbligatorio, tuttavia una formazione universitaria umanistica è opportuna.
Esistono anche corsi di formazione privati, di solito erogati da società di servizi editoriali. Non sono comunque necessari per svolgere la professione.
Per la preparazione tecnica alla professione si possono usare i numerosi manuali in commercio. La formazione tecnica avviene comunque spesso in sede lavorativa.
Per svolgere la professione sono imprescindibili questi requisiti:
-
buona cultura generale
-
ottima conoscenza della lingua e della grammatica italiana (o della lingua in cui effettua la correzione)
-
attenzione e meticolosità
Accesso alla professione
La figura del correttore opera nelle case editrici e nelle testate giornalistiche.
La professione può essere esercitata direttamente per le casi editrici/testate giornalistiche (come dipendente o collaboratore) o per società di servizi editoriali.
Le società che offrono alle case editrici servizi editoriali hanno avuto negli ultimi decenni molta diffusione, perché l’esternalizzazione delle attività di correzione, editing, traduzione e impaginazione è diventato molto frequente.
È un lavoro che di solito si svolge a casa.
Approfondimenti
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Fotografia di Nic McPhee