Contribution of Sport to the Employability of Young People
Sul sito della Commissione europea si trova uno studio sul contributo dello sport all’occupazione giovanile, intitolato Study on the Contribution of Sport to the Employability of Young People in the Context of the Europe 2020 Strategy – Final report (marzo 2017, a cura di Vrije Universiteit Brussel, Streetfootballworld, ENGSO Youth, VDAB).
Sono state fatte 85 interviste in 4 lingue a ideatori di progetti, assistenti sociali, allenatori sportivi, partecipanti e ex-partecipanti di 10 organizzazioni di 8 Paesi europei.
Su questa base sono state elaborate delle linee guida generali che identificano gli elementi chiave, i meccanismi, le relazioni per l’uso ottimale dello sport nei progetti di occupazione giovanile. Può essere utilizzata per monitorare e valutare progetti esistenti e per migliorare la progettazione di azioni future.
È un pdf scaricabile di 239 pagine.
Team up for NEETs
Il progetto internazionale Team Up for NEETs! si prefigge lo sviluppo di un toolkit condiviso di best practices per aumentare l’occupabilità dei giovani attraverso il calcio.
Il progetto è frutto della collaborazione di 8 organizzazioni: Sport dans la Ville (Francia), Albion in the Community (Regno Unito), Sport 4 Life (Regno Unito), Sports Against Racism Ireland (Irlanda), Oltalom Sports Association (Ungheria), CAIS (Portogallo), RheinFlanke (Germania) and Red Deporte y Cooperación (Spagna).
L’idea di fondo è condividere le conoscenze per aumentare le proprie competenze in materia e migliorare i propri progetti così come diffonderne l’effetto.
L’associazione streetfootballworld ha curato una presentazione riassuntiva di 12 pagine, intitolata Team up for NEETS – Innovation for youth employment. Si trova, scaricabile in pdf, sul sito del Ministero della cultura della Repubblica dell’Estonia.
Ha curato anche un video di 6 minuti circa in cui il progetto è raccontato direttamente dai partecipanti.
Interessante è la suddivisione fatta da Sport 4 Life, che propone 2 azioni contro la disoccupazione: una proattiva e strategica chiamata TEEN, l’altra reattiva e di supporto chiamata NEET e per ciascuna presenta 2 case studies.
Il toolkit era previsto per ottobre 2017 e a novembre avrebbe dovuto esserci il lancio del progetto a Bruxelles.
Kicking Youth Competences
Un’altra esperienza che ha puntato sul valore dello sport per l’occupazione giovanile è raccolta nel manuale Kicking Youth Competences (2016, a cura di GIZ – Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit GmbH e DFB -Deutscher Fussballbund, in collaborazione con l’organizzazione non governativa Palestine Sports for Life, 68 pagine).
Presentato dal Ministero palestinese del lavoro e dal Ministero tedesco per la cooperazione economica e lo sviluppo nell’agosto 2016 all’Orthodox Ramallah Sports Club, il manuale raccoglie le esperienze e le competenze sviluppate da allenatori palestinesi per aiutare i giovani a cercare lavoro.
Il vice Ministro del lavoro, Mr. Mamoun Abu Shahla, si è espresso così: “Il manuale non è importante solo per l’impatto positivo che ha sullo sviluppo delle competenze personali e sociali dei giovani, ma è anche uno strumento utile per lavorare con giovani svantaggiati e per promuovere il settore della formazione professionale continua.
Il manuale è uno strumento rivolto a chi lavora con i giovani, educatori, orientatori, insegnanti, assistenti sociali.
A novembre 2016 si è tenuto un workshop di 3 giorni, intitolato Training of Trainers in the Sport for Employability approach, a cui hanno partecipato rappresentanti dei Ministeri del lavoro e dei Ministeri dell’educazione palestinese e tedesco, università, centri di formazione professionale e organizzazioni non governative.
Sport and employability
L’organizzazione benefica scozzese Comic relief ha pubblicato la ricerca Sport and employability (2015, a cura di Sheffield Hallam University, Regno Unito, 25 pagine, pdf scaricabile) che vuole capire come lo sport possa essere una chiave efficace per l’occupazione giovanile.
Hanno partecipato alla ricerca 5 organizzazioni (Sheffield United Community Foundation, Active Communities Network di Belfast, Street League, Fight with Insight, Grassroots Soccer) che da più di dieci anni usano lo sport per supportare i giovani, soprattutto i più svantaggiati, nello sviluppo di competenze utili per la ricerca del lavoro.
Secondo la ricerca lo sport aiuta a attirare e motivare i giovani, ma non può sostituire il supporto work-oriented per lo sviluippo di job-seeking skills quali scrivere un CV, prepararsi al colloquio di lavoro ecc. Inoltre lo sport non può supplire a ostacoli ambientali quali situazioni famigliari difficili o mancanza di opportunità di lavoro. È dunque necessario che le organizzazioni sportive collaborino con organizzazioni specializzate.
Sportivate. Reaching out young people who are NEET
L’agenzia di consulenza per lo sport Sport Structures Ltd ha pubblicato un case study intitolato Sportivate. Reaching out young people who are NEET (pdf scaricabile, 5 pagine) sui progetti di Sportivate nel Regno Unito.
Sportivate dà la possibilità di praticare uno sport per 6-8 settimane gratuitamente con il supporto di un allenatore.
I progetti lanciati a giugno 2011 per giovani dai 14 ai 25 anni, nel 2013 sono stati estesi ai giovani dagli 11 ai 13 anni.
Lavoro di squadra. Allenati a cambiare la tua vita!
In Italia actionaid, organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà, promuove il progetto Lavoro di squadra. Allenati a cambiare la tua vita! a Torino, a Milano, a Bari e a Reggio Calabria.
L’obiettivo è consolidare un modello di lavoro che contribuisca all’inserimento socio-economico di giovani trai i 15 e i 29 anni attraverso la pratica sportiva.
Il progetto dura 24 mesi e prevede in 3 fasi: 1) selezione e coinvolgimento dei giovani, 2) allenamenti sportivi, articolati in 3 gruppi di circa 16 giovani ciascuno in ogni città, organizzazione di tornei amatoriali e di un torneo finale nelle discipline sportive selezionate 3) orientamento e accompagnamento dei giovani verso opportunità di inserimento anche attraverso una borsa lavoro di 300 euro.
L’attività sportiva è coordinata da Fondazione Milan, sul cui sito si può leggere la testimonianza di Maria, ragazza di 24 anni di Gratosoglio che è diventata il leader del gruppo: “Non lavoravo da sei anni, non sapevo come fare a cercare un impiego, ai colloqui a volte non mi presentavo. Ora mi sento più sicura, rifarei questo progetto mille volte”.
In un video-intervista Sofia Maroudia, coo di actionaid Italia, racconta il progetto.
Sul sito di Uisp, Tiziano Blasi, coordinatore dei progetti ActionAid in Italia: “L’idea di base è quella di immaginare percorsi di riattivazione che portino i ragazzi o a riprendere un percorso formativo o a inserirsi in uno lavorativo, utilizzando lo sport come elemento rafforzativo – continua Blasi – Generalmente, infatti, l’approccio standard si basa su formazione professionale e orientamento, processi che però si arenano con ragazzi emarginati che vengono raggiunti con più difficoltà. Noi siamo interessati proprio a lavorare con i gruppi più vulnerabili, che rimangono fuori dai percorsi classici, e lo sport, con la sua potenza di integrazione e aggancio, ci permette di arrivare a quelle fasce che normalmente sono escluse. La proposta sportiva facilita l’avvicinamento, un primo contatto attraverso cui guidarli alla partecipazione. Una volta coinvolti portiamo avanti con loro un lavoro di supporto psicologico, di orientamento professionale e collegamento con agenzie del lavoro. Tutti questi passi sono accompagnati sempre dalla pratica sportiva: una parte della giornata è dedicata a sport di gruppo, l’altra all’aggiornamento del curriculum e tutte quelle operazioni utili alla ricerca del lavoro”.
Per conoscere altre buone pratiche puoi leggere l’articolo Generazione neet pubblicato su Bresciagiovani, mentre per farti un’idea di che cosa significa la categoria NEET e cosa se ne dice in Europa puoi leggere l’articolo NEET, pubblicato a marzo 2017.
Se ti sembra di rientrare nella categoria, hai bisogno una mano per fare il CV, non sai da che parte iniziare per cercare lavoro, desideri continuare a formarti anche dopo aver terminato gli studi, puoi passare all’Informagiovani di Brescia e parlare con un’operatrice.
Photo by Rheinflanke