Challenge “Stay at Home”: sfida accettata

Challenge “Stay at Home”: sfida accettata 29 Aprile 2020

Se in questo periodo di aprile 2020 mi chiedessero un sinonimo di “bomba ad orologeria”, gli risponderei sicuramente: “Libertà”.

Un ordigno pericoloso in questo momento e che ognuno, facendo il conto alla rovescia, spera esploda il prima possibile; ma le date continuano a cambiare e la speranza di superare questo dramma piano piano si affievolisce.

La sera prima di andare a dormire, dopo aver guardato le stories di Instagram, mentre siamo stesi a pancia in su osservando il soffitto, immaginiamo quella sensazione di euforia che invaderà la nostra anima il giorno in cui potremo finalmente uscire; o almeno, per me è così. Penso a quando potrò rivedere la mia famiglia, i miei amici e sì, penso anche al Pirlo Campari che mi berrò in loro compagnia quel giorno.

Però non mi accontento di poco. Io immagino un mondo senza mascherine, immagino di poter mettere il nuovo rossetto acquistato online durante la quarantena e lasciarlo stampato sulla guancia delle persone a cui voglio bene, perché in quel momento che tanto immagino potrò guardarle negli occhi, abbracciarle e superare quella distanza che ci divide ormai da settimane.

Probabilmente saranno tutti così felici che non si lamenteranno neanche del segno rosa glitterato con la forma delle mie labbra sulla loro guancia. Quello che intendo dire è che stare a casa è difficile, ma necessario; fondamentale oserei aggiungere. Se vogliamo tornare a vivere come prima non possiamo permetterci di infrangere le regole, si tratta di rispetto reciproco: c’è in gioco la vita di molte persone e la sopravvivenza di altre. Davvero siamo così egoisti da fregarcene? Per me no, possiamo essere molto più intelligenti. Anche perché, sarei curiosa di sapere, chi desidera uscire e andare al bar o in pizzeria dovendo stare due metri di distanza lontano dal proprio partner: non sarebbe triste? Conosco il dolore che si prova non potendo vedere chi ami, esattamente come tutti, ma proprio per non soffrire più è il momento di prendere in mano il coraggio e di chiudersi in casa definitivamente.

#QUARANTENA: COSA FARE A CASA?

Ragazzi, potete fare davvero molte cose! Siamo tutti d’accordo che nessuno possiede gli stessi attrezzi per continuare a coltivare le proprie passioni o migliorare nel proprio sport.

Per esempio, io a differenza di altri miei conoscenti non posso praticare il mio sport a casa; per fare Pole dance serve un palo e non uno di quelli che trovi su Amazon a 35,99 euro, ma uno di quelli in acciaio e sicuro da usare. Però posso scegliere di allenarmi in altri modi, scaricando apposite applicazioni o seguendo i video tutorial sui social. Sempre cercando in internet si può trovare un numero infinito di ricette e chi, come me, non si è mai messo ai fornelli in vent’anni se non per cucinarsi un piatto di pasta, ora può sbizzarrirsi cucinando ciò che preferisce.

Si può anche provare a cucire, dedicarsi ai lavori di casa dalla semplice lavatrice al sistemare l’antavdell’armadietto rotta, si possono seguire video tutorial di make up o concludere il livello di quel gioco alla Playstation rimasto incompleto. Potete scrivere, comporre canzoni. Se cercate bene su Youtube troverete anche tutorial su come far suonare i bicchieri, nel caso siate musicisti creativi o semplicemente persone curiose.

E la scatola del Monopoli dimenticata nello scatolone dello sgabuzzino dal 2011? Potrebbe essere il momento giusto per tirarla fuori. Nel caso mancasse qualche pedina potete usare qualsiasi altro piccolo oggetto, se invece mancassero delle banconote potete sempre stamparle (o disegnarle) voi; e no, nel Monopoli non c’è rischio che si verifichi un’inflazione! Basta avere voglia e volontà di mettersi in gioco. Potete anche scattare foto artistiche o semplicemente di quello che state facendo, scrivete frasi poetiche o rime d’impatto come didascalia aggiungendo qualche hashtag qua e là. E non c’è bisogno di abbattersi nel caso la torta non uscisse come avreste voluto o i bicchieri non emettano alcun suono, troverete il vostro passatempo adatto.

O ancora chiamate, scrivete, videochiamate le persone a cui volete bene, l’importante è rimanere uniti e supportarsi a vicenda, continuando la propria vita con tutte le sue difficoltà e i suoi attimi di gioia.

Ora focalizzatevi sul momento in cui potremo incontrarci tutti di nuovo, senza guanti, mascherine o terrore di avvicinarci l’uno all’altro, sognate quell’attimo e che arrivi il prima possibile!

Fatto? Bene, e ora vi chiedo, siete ancora sicuri di non riuscire a rimanere a casa?

Barbara Scaglia, classe 5CT (ITC Lunardi)

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